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L'antico insediamento sul Monte Bisenzio

 

Da tempi lontani le rive del Lago di Bolsena sono abitate dall’uomo, che vi trova tutto per una vita agevole – cibo, acqua e materie prime in abbondanza. Le prime tracce risalgono al Paleolitico medio, mentre le prime testimonianze di insediamenti perilacustri sparsi datano dell’età del rame e del bronzo antico.

Nell’età del bronzo finale, il popolamento in Etruria è caratterizzato da piccoli insediamenti, distribuiti uniformemente e circondati da un’area sufficiente per la sussistenza degli abitanti. La maggior parte dei villaggi occupa alture ben difese, come il Monte Bisenzio, un promontorio sulla sponda meridionale del Lago. Vari indizi - frammenti ceramici ritrovati in superficie sul Monte Bisenzio stesso, manufatti in selce e frammenti fittili trovati nelle acque al piede del Monte e vicino all’isola Bisentina, la piroga ritrovata sui fondali a 400 m dal Monte e datata al Bronzo medio – rivelano che la zona era abitata almeno dall’età del bronzo medio e lasciano supporre che Bisenzo “costituisse il pernio attorno al quale si svolgeva la vita di tutta la zona già a partire dalla prima frequentazione dell’area.”

Purtroppo, sappiamo molto poco di questo centro e delle sue vicende. Informazioni scritte da fonti antiche sono assenti: disponiamo solamente della menzione, tra le stirpi etrusche, dei “Vesentini” – si presume comunemente che Plinio il Vecchio designa cosi gli abitanti di Bisenzo. L’attenzione degli archeologi si è concentrata sulle necropoli di Bisenzo e sul ricco patrimonio di oggetti portati alla luce durante gli scavi. Sull’abitato stesso esistono pochi studi, che sono tutti, in un modo o un altro, preliminari: due campagne di prospezioni di superficie e saggi di scavo sul pianoro del Monte e sul terrazzamento artificiale sul pendio sud-occidentale condotti da F. Delpino.


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(introduzione dal catalogo della mostra documentaria Bisenzo - città dimenticata)

 

 

vedi catalogo (disponibile al Museo della Navigazione nelle Acque Interne):